EPISODE 4
GENERE: Action, Thriller, Storico, True Crime
I can't breatheYou're taking my life from meI can't breatheWill anyone fight for me?
Staten Island, New York, 17 luglio 2014
Verso le 15:30, un agente di polizia in borghese, Justin D'Amico, di fronte a un negozio di prodotti di bellezza al 202 di Bay Street a Tompkinsville, si avvicina ad un uomo afromericano piuttosto corpulento.
Daniel Pantaleo, 29 anni, un agente del Dipartimento di Polizia di New York City (NYPD), si avvicina all'uomo da dietro.
Gli agenti lo accusano di aver venduto "loosies" (singole sigarette senza bollo fiscale).
L'uomo risponde che non sta vendendo sigarette e dice di essere stanco di essere molestato dalla polizia.
Pantaleo prova a mettergli le mani addosso, ma l'uomo gli tira via le braccia.
Pantaleo gli mette un braccio intorno al collo e lo fa cadere a terra in ginocchio.
Tre ufficiali in uniforme, tra cui una sergente afroamericana della polizia di New York, Kizzy Adonis, e due in borghese lo circondano.
L'uomo, immobilizzato, ripete le parole "I can't breathe" ("Non riesco a respirare") 11 volte mentre giace a faccia in giù sul marciapiede.
Dopo che l'uomo perde conoscenza rimane sdraiato sul marciapiede per sette minuti mentre gli agenti aspettano l'arrivo di un'ambulanza.
Erik Garner viene dichiarato morto in un'area ospedaliera circa un'ora dopo.
Il medico legale stabilisce che la causa della morte è stata un omicidio.
In particolare, l'autopsia indica che la morte di Garner è stata causata da "[compressione] del collo, compressione del torace e posizione prona durante la contenzione fisica da parte della polizia".
Asma, malattie cardiache e obesità sono citati come fattori contribuenti.
Le riprese video dell'incidente di Ramsey Orta, un amico di Garner, diventano virali e generano ampia attenzione nazionale sollevando una nuova polemica sull'uso della forza da parte della polizia.
Eric Garner, 43 anni, ex orticoltore presso il Dipartimento dei Parchi e delle Attività Ricreative di New York, dimessosi per motivi di salute, sposato con Esaw Garner,è stato descritto dai suoi amici come un "pacificatore di quartiere" e come una persona generosa e simpatica.
Era padre di sei figli e aveva tre nipoti. Al momento della sua morte aveva un bambino di 3 mesi.
Garner era stato arrestato dalla polizia di New York più di 30 volte dal 1980 con accuse come aggressione, resistenza all'arresto e furto aggravato.
Secondo un articolo del New York Times, molti di questi arresti erano stati per presunta vendita di sigarette senza licenza.
Nel 2007 aveva presentato una denuncia scritta a mano presso una corte federale in cui accusava un agente di polizia di averlo perquisito per strada, "infilandomi le dita nel retto in mezzo alla strada" mentre la gente passava.
Sempre secondo il New York Times, di recente aveva detto agli avvocati di Legal Aid che intendeva portare tutti i casi contro di lui a processo.
Al momento dell'incidente era fuori su cauzione per presunta vendita di sigarette non tassate, guida senza patente, possesso di marijuana e falsa identità.
Brooklyn, New York, 23 Luglio 2014
Presso la Bethel Baptist Church si tiene il funerale di Garner.
Al Sharpton, attivista statunitense per i diritti civili e la giustizia sociale, ministro battista, conduttore radiofonico e personaggio televisivo, nonché fondatore dell'organizzazione per i diritti civili National Action Network, pronuncia un discorso in cui chiede misure punitive più severe contro gli ufficiali responsabili dell'incidente.
Sharpton condanna l'uso della presa al collo su Garner, dicendo che "non c'è giustificazione".
Il 28 luglio, WalkRunFly Productions ed il poeta Daniel J. Watts organizzano una protesta sotto forma di poesia a Time Square. Molti artisti di Broadway partecipano all'evento.
Il 24 agosto, Al Sharpton guida una marcia lungo Bay Street a Staten Island, dove è morto Garner. Partecipano oltre 2.500 persone.
New York, 2 Agosto 2019
Durante un'udienza disciplinare del Dipartimento di Polizia di New York, un giudice amministrativo, il vice commissario Rosemarie Maldonado, raccomanda l'interruzione del rapporto di lavoro di Pantaleo.
In precedenza, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti aveva rigettato le accuse penali contro Pantaleo ai sensi delle leggi federali sui diritti civili.
Pantaleo viene licenziato il 19 agosto 2019, più di cinque anni dopo la morte di Garner.
Fuck the police comin' straight from the underground
A Young nigga got it bad 'cause I'm brown
And not the other color so police think
They have the authority to kill a minority
Fuck that shit, 'cause I ain't the one
For a punk motherfucker with a badge and a gun
To be beatin' on, and thrown in jail
We can go toe-to-toe in the middle of a cell
Fuck the police!
Il procuratore distrettuale della contea di Richmond, M. Donovan, Jr., presenta ad una giuria popolare le prove contro Pantaleo, affermando che "è appropriato presentare prove riguardanti le circostanze della sua morte a una giuria popolare della contea di Richmond".
Il 29 settembre, la giuria popolare inizia ad ascoltare le prove nel caso Garner.
Il 21 novembre, Pantaleo testimonia davanti alla giuria popolare per circa due ore.
Il 4 dicembre, la giuria decide di non incriminare Pantaleo.
La decisione suscita proteste pubbliche e raduni. I dimostranti denunciano a gran voce la brutalità della polizia.
Per tutto il mese di dicembre si svolgono almeno 50 dimostrazioni in tutto il paese.
Boston, 5 Dicembre 2019
Migliaia di persone si radunano per protestare al Boston Common per poi marciare nel centro della città, bloccando il traffico, in particolare sulla I-90, oltre a organizzare "die-ins", forma di protesta in cui i partecipanti occupano una area simulando di essere morti.
Le proteste si verificano contemporaneamente anche a Chicago, Washington, D.C., Baltimora, Minneapolis e Atlanta.
Almeno 300 persone vengono arrestate durante le proteste a New York.
Il 6 dicembre, 300 manifestanti marciano a Berkeley, in California.
Il 10 dicembre, 76 manifestanti vengono arrestati al centro commerciale Westfield a Shepherd's Bush nella zona ovest di Londra, in Inghilterra
I manifestanti utilizzato le ultime parole di Garner come slogan e coro contro la brutalità della polizia e la decisione della giuria popolare.
SIGLA
Freedom
Freedom
I can't move
Freedom, cut me loose
Singin', freedom
Freedom
Where are you?
Minneapolis, 29 Maggio 2020
Un incendio è esploso all'esterno del commissariato degli ex agenti coinvolti nella morte di George Floyd, un uomo di colore disarmato ucciso durante un controllo di polizia.
Un corteo ha marciato verso il centro della città chiedendo giustizia e scandendo slogan contro la polizia e Donald Trump.
Le proteste si stanno allargando anche a molte altre città.
Lo spettacolo di una stazione di polizia in fiamme e un presidente che sembra minacciare la violenza contro coloro che protestano contro la morte di un nero in custodia della polizia - sullo sfondo di una pandemia di coronavirus che ha impedito a molti residenti di interagire direttamente tra loro per mesi - si aggiunge all'ansia di una nazione già afflitta da crisi sanitarie ed economiche.
A Denver, in Colorado, è scattato il lockdown dello State Capitol, l'assemblea statale, dopo che alcuni colpi di arma da fuoco sono stati sparati durante una manifestazione per la morte di Floyd.
Almeno trenta persone sono state arrestate a New York, dove a centinaia sono scesi in strada a Manhattan per dire no alla violenza della polizia contro gli afroamericani.
Momenti di tensione attorno a City Hall, la sede del municipio, dove bottiglie e altri oggetti sono stati lanciati contro gli agenti.
Un manifestante è stato arrestato per possesso di armi, altri per aver gettato in strada i secchi dell'immondizia e aver bloccato la circolazione.
A Saint Paul più di 170 aziende sono state danneggiate o saccheggiate durante le manifestazioni e sono stati apppiccati diversi incendi.
La Guardia Nazionale del Minnesota ha annunciato di aver già attivato le sue forze.
"Abbiamo messo in campo più di 500 soldati a Saint Paul, Minneapolis e nelle comunità circostanti. La nostra missione è proteggere la vita, tutelare la proprietà e il diritto a manifestare in modo pacifico. Un obiettivo fondamentale è garantire ai vigili del fuoco di poter rispondere alle chiamate".
A Minneapolis, un reporter afroamericano della Cnn, Omar Jimenez, è stato arrestato in diretta senza una spiegazione.
Omar stava riferendo delle proteste dopo essersi chiaramente identificato come reporter agli agenti. Sono stati ammanettati anche i membri della sua troupe.
La Cnn ha reagito definendo l'accaduto «una violazione del primo emendamento».
Nel video girato con il cellulare da un cittadino si vede un poliziotto (bianco) che preme con il ginocchio sul collo di Floyd immobilizzato a terra fino a soffocarlo.
Nel video si sente Floyd dire "I can't breathe!".
Sono le stesse parole usate da Eric Garner.
Tutto è cominciato quando il proprietario di un negozio ha chiamato la polizia per denunciare un uomo che aveva usato una banconota da venti dollari falsa.
Gli agenti arrivati sul posto hanno trovato Floyd nella sua macchina, secondo loro sotto l’effetto di droghe o alcol.
I poliziotti sostengono che Floyd si è rifiutato di uscire dalla macchina. A quel punto lo hanno ammanettato.
Floyd, che era disarmato, è stato poi immobilizzato a terra, a pancia in giù e con il volto girato verso destra.
Per 9 minuti e 29 secondi, Derek Chauvin, un agente di polizia bianco, tiene premuto un ginocchio sul suo collo.
Altri due agenti lo trattengono mentre un quarto impedisce agli spettatori di intervenire.
Floyd supplica ripetutamente: "I can't breathe!".
Chauvin mantiene il ginocchio sul collo e sulla schiena di Floyd anche quando arriva il pronto soccorso.
Il cuore di George Floyd si ferma.
Il medico legale stabilisce che si tratta di un omicidio causato da "arresto cardiopolmonare sorto in seguito a complicanze dovute alla sottomissione, la contenzione e la compressione del collo da parte delle forze dell'ordine".
Stabilisce inoltre che l'intossicazione da fentanyl e il recente uso di metanfetamine potrebbero avere contribuito.
Una seconda autopsia, commissionata dalla famiglia di Floyd, cita specificamente l'asfissia dovuta alla compressione del collo e della schiena.
Sulla vicenda viene aperta un’indagine da parte dell’Fbi, insieme agli investigatori locali. Gli agenti coinvolti nell’arresto vengono licenziati.
I can't stand it, I know you planned it
I'm gonna set it straight, this Watergate
I can't stand rocking when I'm in here
'Cause your crystal ball ain't so crystal clear
So while you sit back and wonder why
I got this fucking thorn in my side
Oh my God, it's a mirage
I'm tellin' y'all, it's a sabotage
Honk Kong, 29 Maggio 2020
La folla di manifestanti è tornata a radunarsi davanti alla locale assemblea legislativa per contestare un progetto di legge che prevede fino a tre anni di carcere e multe per chi insulta l'inno nazionale cinese.
Un muro di plastica alto sei metri è stato eretto a difesa dell'edificio. Davanti alla sede istituzionale è stata schierata la polizia in assetto antisommossa, tanti gli arresti.
Tutti manifestanti di Causeway Bay e Central accusati di partecipazione a manifestazioni non autorizzate.
Centinaia di manifestanti si sono radunati a Pedder Street, scandendo slogan come "cinque domande, non una di meno" e "sciogliete la polizia subito".
Gli attivisti protestano contro la legge di tutela dell'inno nazionale e su quella in arrivo da Pechino sulla sicurezza nazionale.
"Vogliamo difendere la nostra libertà di espressione", ha detto una 22enne da Central in dichiarazioni raccolte dal South China Morning Post.
"Questa non sarà più Hong Kong - ha aggiunto - diventerà solo un'altra città cinese".
La Cina ha accettato un "rischio calcolato".
Pechino ha approvato la legge sulla sicurezza nazionale relativa al territorio autonomo di Hong Kong.
Il governo era sicuramente consapevole di scatenare le ire dell’amministrazione Trump.
Ma Pechino sa anche che il mondo occidentale è impotente davanti al dominio cinese su Hong Kong.
Nel 1997, l’ex colonia inglese è tornata nell’orbita cinese con la promessa di un’autonomia garantita per cinquant’anni.
Quella autonomia è stata cancellata da una legge che autorizzerà i servizi di sicurezza cinesi ad agire contro i manifestanti per la democrazia di Hong Kong.
La Cina è la seconda economia mondiale, membro permanente del consiglio di sicurezza dell’Onu nonché una potenza nucleare.
Gli Stati Uniti hanno annunciato che non riconosceranno più a Hong Kong il suo status speciale, legato a un’autonomia che giudicano ormai scomparsa.
In questo modo si colpisce Hong Kong molto più di quanto non si penalizzi la Cina, che da anni ha smesso di valorizzare un territorio che considera troppo turbolento.
Restano il Regno Unito, firmatario del trattato che garantisce l’autonomia di Hong Kong, e l’Europa.
Da Londra e Bruxelles sono arrivati alcuni comunicati critici nei confronti della legge cinese, ma nessuna azione concreta.
Gli europei si trovano davanti un interrogativo estremamente difficile: come affrontare una potenza cinese che diventa sempre più straripante?
L’escalation della guerra fredda cino-statunitense, l’effetto del Covid-19, l’aumento della tensione su Hong Kong complicano e non poco il piano europeo.
La Francia è direttamente coinvolta nella vicenda. Il 29 maggio i mezzi d’informazione statali cinesi hanno ringraziato il consigliere diplomatico dell’Eliseo Emmanuel Bonne per aver assicurato Pechino che la Francia considera Hong Kong come un affare interno della Cina.
Parole mal interpretate, dicono a Parigi, dove si ribadisce l’adesione alle critiche di Bruxelles.
Da tutto questo emerge l’imbarazzo degli occidentali, che non possono trattare la Cina come se fosse un qualsiasi paese che viola le norme internazionali, per altro ormai quasi ininfluenti.
Questo imbarazzo, purtroppo, lascia mano libera al regime cinese.
La Cina "prenderà le necessarie contromisure contro le forze esterne che interferiscono su Hong Kong", ha replicato il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian, sottolineando che la legge è "affare puramente interno della Cina".
Honk Kong, 23 Marzo 2024
Il governo di Hong Kong ha approvato un ampliamento della controversa legge sulla sicurezza nazionale, chiamata Articolo 23, intesa a punire atti di tradimento, di sovversione e di interferenza straniera.
Ora consente anche di svolgere i processi a porte chiuse e conferisce alla polizia il diritto di trattenere i sospettati fino a 16 giorni senza accuse.
Alle organizzazioni e alle aziende potrà essere vietato di operare a Hong Kong se trovate "a lavorare per forze straniere".
Numerosi altri reati sono stati inserti nella legge
- furto di segreti di Stato e spionaggio;
La legge dà una definizione ampia di "segreti di Stato". Include "importanti decisioni politiche", "sviluppo economico o sociale" e "affari esteri" di Hong Kong, tra le altre cose.
- sabotaggio a repentaglio della sicurezza nazionale;
Sia intenzionale o "sconsiderato". Atto a criminalizzare gli atti informatici che danneggiano la sicurezza nazionale.
- doxxing;
L'atto malevolo di pubblicare online le informazioni personali delle persone, degli ufficiali di polizia è citato come esempio di tale reato.
- interferenza esterna;
Prende di mira gli atti di collaborazione con "forze esterne" per influenzare o interferire con le autorità nazionali e locali.
Ad esempio ricevere supporto finanziario o indicazioni da "forze esterne" che possono includere governi stranieri, organizzazioni politiche o individui.
- insurrezione;
Prende di mira atti come l'assistenza a una forza armata, o all'organizzazione a cui appartiene la forza, in un conflitto armato contro la Cina.
Le autorità hanno ripetutamente citato i disordini dovuti alle proteste pro-democrazia nel 2019.
- tradimento;
Include reati come dichiarazione guerra alla Cina, esercitazioni militari non autorizzate e la "svista di tradimento", commessa da qualcuno che è a conoscenza del tradimento ma non lo denuncia.
Tutti coloro che verranno giudicati colpevoli di tradimento, insurrezione, incitamento di un membro dell'esercito cinese all'ammutinamento o collusione con una forza esterna per danneggiare o indebolire le infrastrutture pubbliche potranno essere condannati all'ergastolo.
Il leader di Hong Kong, John Lee, ha affermato che è necessario proteggersi da "potenziali sabotaggi e correnti sotterranee".
Il vice premier cinese Ding Xuexiang ha affermato che la legge servirà a proteggere "gli interessi nazionali fondamentali" e consentirà a Hong Kong di concentrarsi sullo sviluppo economico.
I funzionari di Hong Kong hanno giustificato l'Articolo 23 affermando che la maggior parte dei reati delineati sono previsti da leggi simili anche nelle nazioni occidentali.
I critici affermano che la nuova legge fornisce alle autorità un ulteriore strumento per reprimere i dissidenti ed erodere le libertà promesse all'ex colonia britannica quando tornò sotto il dominio cinese nel 1997.
L'Articolo 23 "porterà la repressione ad un nuovo livello", ha affermato Sarah Brooks, direttrice di Amnesty International per la Cina, "il governo vuole smantellare del tutto la protezione dei diritti umani e voltare le spalle ai propri obblighi internazionali".
La motivazione politica alla base della nuova legge sembra essere "più importante di qualsiasi necessità pratica", ha affermato Eric Lai, ricercatore presso il Georgetown Center for Asian Law, "la legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino nel 2020 aveva già messo a tacere il dissenso e le voci della società civile. Hong Kong non ha più visto manifestazioni su larga scala negli ultimi tre anni e mezzo".
Dopo le diffuse proteste pro-democrazia del 2019, almeno 260 persone sono già finite in carcere.
Si teme che l'Articolo 23 possa ridurre l'attrattiva di Hong Kong come hub per gli affari internazionali.
TO BE CONTINUED
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