sabato 13 giugno 2020

BLACK LIVES MATTER





GENERE: Thriller, True Crime, Storico

EPISODE 6


SIGLA




«Southern trees bear a strange fruit, blood on the leaves and blood at the root, black body swinging in the Southern breeze, strange fruit hanging from the poplar trees»



Anche dopo la fine dello schiavismo e dell'Era della Ricostruzione, negli Stati Uniti il razzismo era ancora un fenomeno quotidiano

La Corte Suprema degli Stati Uniti aveva ammesso la segregazione razziale in base al principio Separati, ma uguali, ma nella prassi solo raramente il ma uguali veniva ricordato

Secondo una stima del Tuskegee Institute, negli anni fra il 1889 e il 1940 vennero linciate complessivamente 3.833 persone; il 90% di questi omicidi ebbe luogo nel Sud, e l'80% delle vittime erano afroamericani. 

Spesso non era neppure necessario un crimine come movente del delitto: come nel caso di Emmett Till, a volte l'unica motivazione adottata era così i negri non diventano troppo spavaldi

Da un'inchiesta condotta negli Stati del Sud risultò che 6 bianchi su 10 erano favorevoli a tale pratica.







Londra, 12 Giugno 2020

"Smantellare le statue equivale a mentire sulla nostra storia".

"È assurdo e vergognoso che un monumento a Winston Churchill venga vandalizzato".

Il primo ministro inglese Boris Johnson ha affermato che la statua del leader è "un promemoria permanente del suo successo nel salvare questo paese - e l'intera Europa - da una tirannia fascista e razzista".

"Non possiamo modificare o censurare il nostro passato", ha twittato, "non possiamo pretendere di avere una storia diversa".

È chiaro che le proteste sono state dirottate da estremisti violenti. Gli attacchi alla polizia e gli atti di violenza indiscriminati a cui abbiamo assistito nell'ultima settimana sono intollerabili"

Una scatola protettiva è stata collocata intorno alla statua di Churchill in Piazza del Parlamento dopo che è stata presa di mira durante le proteste di Black Lives Matter scatenate dalla morte di George Floyd a Minneapolis negli Stati Uniti.





Altri monumenti sono stati presi di mira: le autorità hanno rimosso la statua del noto mercante di schiavi britannico Robert Milligan, che si trovava davanti al Museum of London Docklands nel cuore dell'ex zona portuale della capitale.

Il monumento a Milligan - anche proprietario di due piantagioni di canna da zucchero e 526 schiavi in Giamaica - è stato prelevato da un gruppo di operai con una mini gru. Il Museum of London Docklands ha ammesso che la statua di Milligan era una presenza "scomoda" da "molto tempo".



Gli attivisti hanno preso di mira anche Il fondatore degli scout, Robert Baden-Powellaccusato di razzismo di presunte simpatie filo naziste.

La statua dell'ex militare britannico noto soprattutto per essere stato il fondatore, nel 1907, del movimento giovanile mondiale dei Boy Scout, doveva essere rimossa dal lungomare della cittadina balneare di Poole Quay per ordine dello stesso consiglio cittadino ma diversi ex scout si sono opposti formando una sorta di cordone umano a difesa del monumento per impedirne la rimozione.





Bristol, 08 Giugno 2020

Durante la manifestazione di protesta del movimento Black Lives Matter per la morte di George Floyd è stata abbattuta la statua in bronzo dedicata a Edward Colston, mercante e commerciante di schiavi africani.

Colston, tra il 1672 e il 1689, si stima abbia fatto arrivare in America più di 80mila uomini, donne e bambini africani, 19mila dei quali si pensa siano morti durante il viaggio, eppure è stato celebrato nel Regno Unito (con statue e con l'intitolazione di diverse strade) per la sua attività filantropica: coi proventi delle sue diverse attività ha infatti finanziato la costruzione di scuole, ospedali, ospizi, chiese a Bristol, a Londra e in altre città del Regno.

Alla manifestazione hanno partecipato circa diecimila persone. In un  video diffuso sui social si può vedere distintamente tutta la sequenza dell'abbattimento: l'imbragatura della statua di bronzo, la caduta, e la folla che si accanisce sul monumento, prendendolo a calci, imbrattandolo e facendolo rotolare per la strada.





Hamilton, Nuova Zelanda, 12 Giugno 2020

Una città della Nuova Zelanda ha abbattuto la statua di un ex ufficiale della marina britannica, diventando l'ultimo paese a rivalutare elementi del suo passato coloniale in mezzo alle proteste di Black Lives Matter che spazzano il globo.

Le autorità della città di Hamilton hanno rimosso una statua in bronzo del capitano John Fane Charles Hamilton - l'omonimo della città - che è stato accusato di aver ucciso gli indigeni Maori negli anni 1860.

La rimozione della statua è avvenuta dopo che una tribù Maori ne ha chiesto la demolizione, con un anziano che minacciava di demolirlo se i funzionari non avessero agito.

La città era originariamente chiamata Kirikiriroa dagli indigeni Maori, ma fu ribattezzata nel 1860 dopo che il Capitano Hamilton, un ufficiale britannico, fu ucciso nella famigerata battaglia di Porta Pa nella città di Tauranga.

Hamilton era rappresentato come un eroe quando in realtà era un "mostro".





Diverse statue della Confederazione sono state demolite negli Stati Uniti nell’ambito delle manifestazioni nazionali contro la brutalità della polizia e le disuguaglianze razziali. 

Un gruppo a Saint Paul, Minnesota, ha buttato giù una statua di Cristoforo Colombo, l'esploratore genovese storicamente considerato come il precursore dell'arrivo degli europei nel Nuovo Mondo ma  da sempre al centro di querelle nella cultura americana e nel mirino dei gruppi di nativi locali


Sulla base è apparsa la scritta con vernice spray: "Colombo rappresenta il genocidio". 


Mike Forcia, un membro del gruppo, ha dichiarato: "Era la cosa giusta da fare ed era il momento giusto per farlo”. Chelsea Higgs-Wise, un’ altra attivista presente, ha dichiarato: "Dobbiamo iniziare da dove tutto ha avuto inizio. Dobbiamo iniziare con le persone che si sono posizionate per prime su questa terra".







Louisville, 13 Marzo 2021

Un anno fa, il 13 marzo 2020, a seguito di una sparatoria da parte di tre agenti del dipartimento di polizia locale, che stavano effettuando una perquisizione nella sua abitazione, veniva uccisa una operatrice professionale dei servizi di emergenza, l’afroamericana Breonna Taylordivenuta uno dei volti del movimento Black Lives Matter

Gli agenti avevano visto un sospettato recapitare un pacco presso l'appartamento dove la Taylor viveva con il fidanzato Kenneth Walker. Ragione sufficiente per ottenere un mandato di perquisizione senza l’obbligo di bussare e identificarsi.

All'ingresso degli agenti, Walker, in possesso di un'arma detenuta legalmente, ha sparato per primo; in risposta gli agenti hanno sparato alla cieca. 

La Taylor, che si trovava in camera da letto, è stata colpita otto volte e dichiarata morta sul colpo. Nell'appartamento non sono trovate sostanze illegali di alcun genere.


La morte della Taylor non ha catturato subito l’attenzione pubblicaSolo dopo i video shock delle uccisioni di Ahmaud Arbery e George Floyd, il caso Taylor è salito alla ribalta delle cronache, complice anche la pubblicazione delle telefonata del fidanzato della ragazza al 911. 

Una chiamata che contraddice la ricostruzione della polizia e che ha subito sollevato l’indignazione contro gli agenti violenti.



Ad un anno dalla morte della ragazza ventiseienne, e mentre è in corso la selezione della giuria per il caso Floyd, Louisville e la rete la ricordano. 

L’ex first lady Hillary Clinton ha postato su Twitter il ritratto della giovane effettuato da Amy Sherald e scritto: «Breonna Taylor’s life mattered. #JusticeForBreonna».









16 Giugno 1966, Greenwood, Mississippi

"Questa è la ventisettesima volta che sono stato arrestato e non vado più in prigione! L'unico modo per impedire a questi bianchi di sottrarci è di prendere il controllo. Quello che inizieremo a dire ora è Black Power!"


Stokely Carmichael ha coniato il concetto di "Black Power" intendendolo come un mezzo di solidarietà tra gli individui all'interno del movimento per i diritti dei neri nato alla fine degli anni Sessanta.

È stato un sostituto del "Freedom Now!" lo slogan del leader non violento Martin Luther King.

Con il suo uso del termine, Carmichael sentiva che non era solo un movimento per la desegregazione razziale, ma piuttosto un movimento per contribuire a porre fine al modo in cui il razzismo americano aveva indebolito i neri.

" 'Black Power' significa che i neri si riuniscono per formare una forza politica e eleggere i propri rappresentanti e costringere i propri rappresentanti a parlare dei nostri bisogni".


The March against Fear, la Marcia contro la Paura, che ebbe luogo nel giugno del 1966, è considerata l'ultima grande marcia contro il razzismo dell'era dei diritti civili degli anni '60 nel sud.

Tra i partecipanti a questa marcia c'erano la Southern Christian Leadership Conference (SCLC), lo Student Nonviolent Coordinating Committee (SNCC) e il Congress of Racial Equality (CORE).

Dopo che l'attivista James Meredith è stato colpito alla gamba il secondo giorno, queste organizzazioni non si sono fermate.

Durante la marcia da Memphis, TN a Jackson, MS, le ideologie in evoluzione di queste organizzazioni si sono scontrate, segnando il passaggio da un'era di azione principalmente passiva / nonviolenta ad una protesta più attiva e diretta.

C'era una divisione tra quelli allineati con Martin Luther King, Jr. e quelli allineati con Carmichael, contrassegnati dai rispettivi slogan "Freedom Now" e "Black Power". Mentre King non ha mai approvato lo slogan, e in effetti si è opposto al movimento Black Power, la sua retorica a volte si è avvicinata ad esso. Nel suo libro del 1967 "Where Do We Go From Here?", King scrisse che "il potere non è il diritto di nascita dell'uomo bianco; non sarà legiferato per noi e consegnato in appositi pacchetti governativi".

Il Black Power ha esercitato un'influenza significativa. Ha aiutato a organizzare decine di gruppi e istituzioni di auto-aiuto della comunità che non dipendevano dai bianchi, ha incoraggiato i college e le università ad avviare programmi di studio per i neri, a mobilitare gli elettori neri e a fomentare l'orgoglio e l'autostima razziali.





Una delle manifestazioni più spettacolari e inaspettate si è verificata alle Olimpiadi estive del 1968 a Città del Messico.


Al termine della corsa dei 200 metri, durante la cerimonia di premiazione, la medaglia d'oro degli Stati Uniti Tommie Smith e la medaglia di bronzo John Carlos hanno mostrato il pugno alzato mentre suonava l'inno.


Singin about a revolution  Because were talkin about a change  
 Its more than just evolution  Well you know, you got to clean your brain   
The only way that we can stand in fact Is when you get your foot off our back



TO BE CONTINUED



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