martedì 19 novembre 2024

HONK KONG 47 GLOBAL REBELLION DAILY 19 11 2024


Hong Kong court has sentenced 45 pro-democracy figures to jail terms of between four and 10 years, in the city’s largest national security prosecution since the law’s introduction in 2020.

Il più grande procedimento giudiziario a difesa della sicurezza nazionale ha condannato il gruppo pro-democrazia cosiddetto "Hong Kong 47" a pene detentive tra i 4 e i 10 anni...

The jailed are among the so called “Hong Kong 47” pro-democracy group, who were arrested and charged in 2021 over their involvement in an informal pre-election primary vote the year before...




Cinema, simulated life, ill drama
Fourth Reich culture, Americana
Chained to the dream they got you searchin' for
The thin line between entertainment and war

There be no shelter here
(The frontline is everywhere)
There be no shelter here
(The frontline is everywhere)

Just stare
Relive the nightmare





Il gruppo era stato arrestato nel 2021 per il coinvolgimento in una votazione primaria informale pre-elettorale dell'anno precedente.

Tra i 47 ci sono alcuni dei volti più noti della resistenza alla repressione guidata da Pechino.

Attivisti, politici, operatori sociali, leader di comunità che si sono avvicinati al movimento pro-democrazia dopo mesi di proteste.

Secondo la legge sulla sicurezza nazionale (NSL),  i 47 hanno compiuto un grave atto di sovversione.


Benny Tai, professore di diritto e attivista, è stato accusato dai pubblici ministeri di essere un "feroce traditore".

Tai era già stato incarcerato per il suo coinvolgimento nel "movimento degli ombrelli" del 2014, che chiedeva il suffragio universale per i cittadini di Hong Kong.

Aveva pubblicato un manifesto che delineava un piano per costringere i governi di Hong Kong e della Cina a ripristinare l'autonomia e la democrazia di Hong Kong. 

Le primarie del 2020 e la conquista di almeno 35 seggi nel LegCo da 70 posti erano parte di questo piano.

Tai si è dichiarato colpevole ed è stato condannato a 10 anni di carcere.


Joshua Wong, 28 anni, attivista studentesco e politico di alto profilo, faceva parte di un gruppo di giovani attivisti che si sono messi in luce durante i 79 giorni di proteste del movimento degli ombrelli.

Ha poi co-fondato il partito politico filodemocratico Demosisto di cui quattro candidati sono stati eletti nel Consiglio legislativo, ma poi squalificati per aver modificato il giuramento prima di prendere il posto.

Il partito è stato formalmente sciolto dopo l'introduzione della legge sulla sicurezza nazionale. 

Wong si è dichiarato colpevole ed è stato condannato a quattro anni e otto mesi.


Claudia Mo, fondatrice del partito Civic, è un'accanita sostenitrice del movimento pro-democrazia e dei manifestanti.

Si è dimessa dal parlamento a novembre 2020, insieme all'intero blocco pro-democrazia, per protestare contro la squalifica dei quattro colleghi ordinata da Pechino.

La libertà su cauzione le è stata negata a causa delle conversazioni WhatsApp avute con i media stranieri. 

Alla 67enne è stato negato il permesso di visitare il marito, il giornalista britannico Philip Bowring, quando era malato. 

Mo si è dichiarata colpevole ed è stata condannata a quattro anni e due mesi.



Gwyneth Ho Kwai-lam, 34 anni ex reporter di Stand News,  è salita alla ribalta durante le proteste del 2019, che ha coperto in prima linea, trasmettendo in livestreaming dalla stazione di Yuen Long mentre le bande attaccavano i manifestanti  i pendolari e poi lei stessa. 

Ho si è dichiarata non colpevole ma è stata condannata a sette anni di carcere.



Leung Kwok-hung, 68 anni, conosciuto con il soprannome di "Lunghi Capelli", noto attivista ed ex politico, conduceva un programma radiofonico. 

Leung aveva tenuto un ombrello giallo - simbolo del movimento pro-democrazia - durante la lettura del giuramento. 

Leung si è dichiarato non colpevole ma è stato condannato a sei anni e nove mesi.


Activists, professors, legislators: who are the Hong Kong 47?



Helen Davidson The Guardian



SEASON 1 EPISODE 5 LAW & ORDER


SEASON 1 EPISODE 4 I CAN'T BREATHE






Tulsi Gabbard is a former member of Congress, representing a district in Hawaii, as well as a U.S. Army Reserve officer.

She has been tapped by president-elect Donald Trump to be his new Director of National Intelligence even though she has no experience in the intelligence community. 

Gabbard has been called a controversial pick by the incoming administration because of a history of “sympathetic” statements toward Russia and Syria which her detractors claim are a willingness to “parrot Russian propaganda”. 
 
Backers suggest her comments are taken out of context. Gabbard also had a stealthy meeting with Syrian president Bashir Assad that she claimed was approved by the Congressional House Ethics Committee officials. 

Now, it appears Gabbard has attracted more controversy...

Two-Year-Old Video of Tulsi Gabbard Talking About Bioweapon Labs in Ukraine Resurfaces Online


TrialSite News




In 2022, Gabbard endorsed one of Russia's main justifications for invading Ukraine: the existence of dozens of U.S.-funded biolabs working on some of the world's nastiest pathogens.

Moscow claimed Ukraine was using the labs to create deadly bioweapons similar to COVID-19 that could be used against Russia, and that Russian President Vladimir Putin had no choice but to invade neighboring Ukraine to protect his country.

“Gabbard, like Gaetz, is like a hand grenade ready to explode”, former Trump national security adviser John Bolton said, speaking of Matt Gaetz, the former Florida congressman who is Trump's pick for attorney general. 

Gabbard says American assistance for Ukraine jeopardizes global security by antagonizing Russia

She has criticized Ukrainian President Volodymyr Zelenskyy as corrupt and has expressed sympathy for Russia’s position, given Ukraine’s desire to join NATO, the Western military alliance.

“This war and suffering could have easily been avoided if Biden Admin/NATO had simply acknowledged Russia’s legitimate security concerns,” she posted on Twitter at the start of Russia’s invasion in 2022.

Gabbard also has defended Trump's relationship with autocrats such as Putin, saying it shows Trump has “the courage to meet with adversaries, dictators, allies and partners alike in the pursuit of peace, seeing war as a last resort.”

An article published in RIA Novosti, a major Russian state-controlled news agency, called Gabbard “superwoman" and noted her past appearances on Russian TV, claiming that Ukrainian intelligence views her as “probably an agent of the Russian special services”...






After enduring relentless censorship by Preprints with the Lancet and Forensic Science International (Elsevier), a systematic review linking COVID-19 vaccines to death is now available for the entire world to read.

A total of 240 deaths (73.9%) were independently adjudicated as directly due to or significantly contributed to by COVID-19 vaccination, of which the primary causes of death include sudden cardiac death (35%), pulmonary embolism (12.5%), myocardial infarction (12%), VITT (7.9%), myocarditis (7.1%), multisystem inflammatory syndrome (4.6%), and cerebral hemorrhage (3.8%).

A Systematic Review Of Autopsy Findings In Deaths After COVID-19 Vaccination


NICOLAS HULSCHER PAUL E. ALEXANDER RICHARD AMERLING HEATHER GESSLING ROGER HODKINSON WILLIAM MAKIS HARVEY A. RISCH MARK TROZZI PETER A. MCCULLOUGH PEER REVIEWED, PUBLIC HEALTH, SCIENCE 11/17/2024 v5.2019-2024




LETTURE




Alexei Navalny ha iniziato a scrivere "Patriot" nel 2020, poco dopo l’avvelenamento del 20 agosto.

Il libro racconta tutta la sua vita: la gioventù, il matrimonio, l’attività politica, gli attentati, il matrimonio e la famiglia.

La svolta decisiva, che farà di lui un personaggio di statura mondiale e una vittima dei criminali padroni della Russia avviene quando comincia a smascherare la corruzione e le ricchezze degli oligarchi e del loro capo: Vladimir Putin

Nel 2011, Navalny crea la Fond Bor'by s Korrupciej (FBK) - Fondazione Anti Corruzione - che conduce indagini e pubblica numerosi rapporti che denunciano e documentano la corruzione dell’oligarchia al potere.

L’attività ha successo, e dimostra, tra l’altro, che non tutti i russi sono succubi della propaganda pro-Putin

Nel 2013, Navalny ottiene il 27% dei voti come candidato a sindaco nelle elezioni amministrative di Mosca. Un successo che segna la sua fine

Alla fine del 2017 viene formalmente escluso dalle presidenziali del 2018 a causa di una condanna in un caso (inventato) di frode.

"Patriot" non è un saggio storico-politico, è un diario segnato da “un allegro stoicismo”, come ha sottolineato il New York Times, e insieme commovente, degli ultimi anni trascorsi in un carcere brutale.

La dimostrazione che si può combattere per i principi di libertà anche a costo della vita: dimostrazione rivolta anche a noi, occidentali, che non abbiamo mosso un dito per la soppressione della libertà a Hong Kong, e chissà come reagiremo se e quando la Cina occuperà Taiwan

"Patriot" dimostra che ai tiranni ci si può opporre, se si ha la forza morale per farlo. 

Scrive Navalny nel diario, il 4 giugno del 2023: “Guardiamoci in faccia, certo che  vorrei tanto non dovermi svegliare in questo buco infernale e poter piuttosto fare colazione con la mia famiglia, ricevere baci sulla guancia dai miei figli, scartare i regali e dire: Caspita, è proprio quello che desideravo!  Ma, per come va la vita, il progresso sociale e un futuro migliore possono essere conquistati solo se un certo numero di persone è disposto a pagare il prezzo per il diritto ad avere le propria opinione. Più ce ne sono, meno devono pagare tutti. E verrà il giorno in cui in Russia dire la verità e difendere la giustizia sarà normale e non più pericoloso”.

A  pag. 496  scrive: “Io passerò il resto della mia vita in prigione e morirò qui. Non ci sarà nemmeno qualcuno a cui dire addio”. 

Tra i dissidenti sovietici, “Anatolij Marčenko è morto per uno sciopero della fame nel 1986, e un paio di anni dopo la satanica Unione Sovietica è andata in pezzi. Dunque anche il peggior scenario immaginabile in realtà non è così malvagio. Mi sono rassegnato e l’ho accettato” (pag. 499).






«La vera vocazione di ognuno è una sola, quella di arrivare a se stesso. Finisca poeta o pazzo, profeta o delinquente, non è affar suo, e in fin dei conti è indifferente. Affar suo è trovare il proprio destino, non un destino qualunque, e viverlo tutto e senza fratture dentro di sé. Tutto il resto significa soffermarsi a metà, è un tentativo di fuga, è il ritorno all'ideale della massa, è adattamento e paura del proprio cuore...».

Demian" è un romanzo semi-autobiografico pubblicato nel 1919, scritto da Hermann Hesse sotto lo pseudonimo di Emil Sinclair, il nome del protagonista. La storia segue il viaggio di Emil Sinclair dalla sua infanzia protetta e innocente verso una comprensione più profonda e complessa della vita e di sé stesso. 

Il romanzo esplora temi come la dualità della natura umana, la lotta tra il bene e il male, e il processo di individuazione, influenzato dalle teorie psicoanalitiche di Carl Jung. Sinclair è guidato nel suo percorso di scoperta da Max Demian, un compagno di scuola enigmatico e carismatico che lo introduce a nuove idee e prospettive.

La narrazione è ricca di simbolismo e riferimenti filosofici, rendendo "Demian" un'opera densa e riflessiva. Hesse utilizza il romanzo per esplorare la tensione tra il mondo della luce (la sicurezza e la conformità) e il mondo delle tenebre (l'individualità e la ribellione). Questo dualismo è rappresentato attraverso vari personaggi e situazioni che Sinclair incontra lungo il suo cammino.

"Demian" è considerato un'opera fondamentale per la formazione dei giovani, poiché affronta il tema universale della ricerca di identità e significato. La prosa di Hesse è poetica e introspettiva, offrendo al lettore una profonda immersione nei pensieri e nelle emozioni del protagonista.

Hermann Hesse nacque il 2 luglio 1877 a Calw, nel Württemberg, Germania. Figlio di missionari pietisti, crebbe in un ambiente religioso e intellettuale. Fin da giovane, mostrò un forte interesse per la letteratura e la filosofia, ma ebbe un percorso scolastico turbolento, abbandonando gli studi di teologia per dedicarsi alla scrittura.

Dopo aver lavorato in una libreria a Basilea, pubblicò il suo primo romanzo, "Peter Camenzind", nel 1904, che ebbe un immediato successo. Seguirono altre opere importanti come "Sotto la Ruota" (1906) e "Gertrud" (1910). Tuttavia, fu con "Demian" (1919) che Hesse raggiunse una nuova profondità artistica, influenzato dalle sue esperienze personali e dalle teorie psicoanalitiche di Jung.

Negli anni '20, si trasferì in Svizzera, dove continuò a scrivere e dipingere. Pubblicò "Siddharta" nel 1922, un romanzo che riflette il suo interesse per la filosofia orientale e la ricerca spirituale. Nel 1927, "Il Lupo della Steppa", un'opera che esplora la crisi esistenziale e la dualità dell'animo umano.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Hesse visse in isolamento, ma continuò a scrivere. Nel 1943, pubblicò "Il Gioco delle Perle di Vetro", un'opera complessa e visionaria che gli valse il Premio Nobel per la Letteratura nel 1946.

"DEMIAN" Herman Hesse





Global Rebellion Daily PLAYLIST


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